Nove 25 settembre 2023.

 

COMUNICATO STAMPA

Cartelli stradali di avviso di spegnimento dell’illuminazione pubblica

In questo ultimo anno si sono viste molte Amministrazioni Comunali costrette, dal caro energia, allo spegnimento della pubblica illuminazione nelle ore centrali della notte. Naturalmente si sono sollevate delle proteste da parte di cittadini per il senso di insicurezza.

Per sfatare da subito l’assunto che più luce sia sinonimo di maggiore sicurezza, vogliamo sottolineare che a fronte di tali provvedimenti non si è verificato alcun significativo incremento di aggressioni o furti, che d’altra parte si verificano anche in orari diurni o verso l’imbrunire e nemmeno risulta che si siano registrati più incidenti sulle strade .

Ricordiamo che l’Italia è, nel Gruppo dei G20, la nazione che ha il maggior consumo energetico pro-capite con circa +300% rispetto alla Germania e +250% rispetto all’Inghilterra. Con questa voce del bilancio energetico la nostra nazione contribuisce ad una quota di emissioni di CO2 in atmosfera che potrebbe essere facilmente evitata dato che a tarda notte la maggioranza delle persone riposa fra le mura domestiche e  l’energia prodotta a tale scopo per l’illuminazione delle strade è esclusivamente  da fonti fossili.

Il PNRR prevede lo stanziamento di 300.000.000 di € per la piantumazione di 6.000.000.000 di alberi per fissare la CO2 in atmosfera. La CO2 prodotta per produrre l’energia elettrica necessaria a mantenere acceso un lampione per un anno equivale al contributo di 15 alberi, quindi la piantumazione prevista dal PNRR è appena sufficiente a mitigare l’impiego di 400.000 apparecchi di illuminazione a fronte di 10.000.000 di apparecchi presenti in Italia. Il nostro paese dovrebbe diventare un’Amazzonia.

L’associazione VenetoStellato APS, coordinamento regionale veneto per la protezione del cielo notturno dall’inquinamento luminoso che rappresenta gli osservatori astronomici pubblici e la comunità degli astrofili, ha predisposto dei cartelli segnaletici ottimizzati per la stampa 30cm x 50cm, da esporre all’inizio del territorio comunale.

Con questa iniziativa VenetoStellato intende fornire un sostegno a queste Amministrazioni,

mettendo a disposizione delle grafiche che richiamano l’attenzione dei cittadini sugli aspetti di salvaguardia dell’ambiente naturale e di risparmio energetico tutelando i comuni stessi da eventuali controversie con inviti alla prudenza.

Una simile iniziativa è già stata attuata con successo in circa 4000 comuni della Francia a sostegno delle misure di contenimento della spesa energetica e per la protezione dell’ambiente. Siamo convinti che l’iniziativa possa essere da stimolo per gli altri comuni, non solo in Veneto , ad adottare iniziative virtuose e coraggiose oramai non più rinviabili per contrastare l’inquinamento luminoso il suo impatto economico ambientale.

I cartelli contribuiranno a sensibilizzare i cittadini creando una coscienza civica sull’uso responsabile dell’energia che a tanti ancora manca. Condividiamo e sosteniamo la scelta di spegnere o ridurre l’illuminazione notturna a tarda notte (come peraltro previsto dalla L.R. 17/09) quando la maggior parte della popolazione non ne usufruisce realizzando un sensibile risparmio energetico e finanziario.

La proposta di VenetoStellato è già stata accolta con favore da alcuni comuni, che hanno manifestato la loro disponibilità a collaborare all’iniziativa e a riproporla diffusamente.

Per le Amministrazioni che volessero aderire all’iniziativa è possibile scaricare l’immagine che più loro aggrada dal sito di https://www.venetostellato.it  i file sono in un formato aperto (e quindi modificabile) al fine di poter inserire, se lo vorranno, il logo, il nome del comune e la percentuale di risparmio ottenuta con gli spegnimenti.

Preghiamo le Amministrazioni che aderiranno a questa iniziativa e che scaricheranno l’immagine singola o dei due cartelli di darcene gentile comunicazione all’indirizzo di posta elettronica: presidente@venetostellato.it oppure: venetostellato@pec.venetostellato.it

Per informazioni 3475300503  – 3339233090

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COMUNICATI STAMPA

Nove, 21 giugno 2021.
Abbiamo appreso dalla stampa che il Comune di Jesolo ha avviato un progetto per
l’illuminazione a giorno dell’arenile di Piazza Mazzini con fari da stadio per la
sicurezza. Venetostellato, associazione APS riconosciuta dalla Regione, ha chiesto
l’intervento di ARPAV per la verifica della conformità del progetto alla normativa
sull’inquinamento luminoso. L’associazione ricorda che, in base a norme tecniche
nazionali e leggi regionali, nemmeno le strade urbane possono essere illuminate a
giorno. Tanto meno le spiagge che, appartenendo all’ecosistema marino-costiero
piuttosto che al sistema urbano, meriterebbero una attenzione particolare. La
sicurezza c’entra ben poco in tutto ciò. È infatti dimostrato che se la luce dà
all’individuo una sensazione di sicurezza, la sicurezza reale la dà solamente la
presenza sul territorio dei cittadini e degli organi di vigilanza. Venetostellato auspica
un rapido intervento di ARPAV sulla questione specifica e chiederà un
interessamento diretto dell’Osservatorio Regionale sull’Inquinamento Luminoso sul
tema dell’illuminazione dei litorali. Dobbiamo constatare infatti che la situazione sui
litorali della Regione è da questo punto di vista preoccupante: ovunque proiettori e
ogni genere di luminarie in spregio alle normative e all’ambiente. Aree demaniali di
pregio, date in concessione ai privati per uso turistico-ricreativo dovrebbero, essere
invece tutelate dalle amministrazioni e rispettate dagli utenti a tutti i livelli, in primis
da chi ci guadagna.

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Nove 15 giugno 2020
No alla modifica della legge regionale veneta sull’inquinamento luminoso
Il 23 ottobre 2018 viene inaugurato a Verona il Payanini Center, un nuovo stadio per la squadra locale di rugby, Si tratta di un piccolo stadio con una capienza di 2500 spettatori, ma con un impianto di illuminazione calibrato sui requisiti delle riprese televisive.
Alle prime accensioni dell’impianto di illuminazione la popolazione residente nel perimetro dello stadio si è sollevata per i fastidiosi fenomeni di abbagliamento e inquinamento intrusivo prodotto dalle luci e ha presentato degli esposti alle autorità competenti.
Il principale problema di questo impianto è la mancanza di una modularità con un’illuminazione differenziata a seconda dell’uso: allenamento, partite, partite con riprese televisive. Quando è acceso l’impianto sprigiona quindi sempre la sua massima potenza creando inquinamento luminoso, abbagliamento e luce intrusiva.
Edotti e consapevoli delle limitazioni di legge, progettisti e proprietari della struttura hanno comunque proseguito nella realizzazione senza ascoltare i pareri tecnici degli organismi di controllo fino a trovarsi un’ordinanza di chiusura, da parte del Comune di Verona, nei mesi successivi all’inaugurazione e in seguito hanno fatto ricorso al TAR.
TAR che si è espresso in data 29 febbraio 2020, concedendo una sospensiva, all’ordinanza di chiusura, solo per le partite in programma fino a giugno e rimandando alla sentenza che è prevista per il 24 settembre 2020, dichiarando comunque inammissibile il ricorso per quanto esposto.
Allo scopo di raggiungere una soluzione del problema, che si sarebbe potuta trovare con una semplice modifica dell’impianto a spese di chi ha realizzato un progetto fuori norma (secondo il principio del chi sbaglia paga), il vicepresidente del Consiglio Regionale Massimo Giorgetti, chiamando in causa il destino dei poveri ragazzi che non possono praticare il loro sport in libertà, si è fatto promotore di una modifica (PdL 481) alla legge regionale veneta sull’inquinamento luminoso (L.R. 17/09). La sua proposta consisterebbe nella rimozione delle deroghe sulle emissioni degli impianti di illuminazione, previste dalla legge per i soli stadi con capienza superiore ai 5000 spettatori. Quindi per far rientrare il Payanini nelle deroghe di legge si metterebbero in deroga tutti gli impianti sportivi esistenti in Veneto creando una deregulation totale e snaturando una legge fra le più avanzate, in spregio a tutte le società sportive e ai comuni che nel frattempo li hanno realizzati e adeguati in conformità alla legge.
Questa modifica è in discussione in questi giorni al Consiglio Regionale e, nonostante le reiterate richieste e i pareri non certo favorevoli delle istituzioni ambientali, dell’Osservatorio permanente sul fenomeno dell’inquinamento luminoso regionale istituito presso l’ARPAV e delle associazioni consultate dalla seconda commissione della Regione Veneto, il proponente si sta adoperando per farla passare al più presto. Obiettivo primario: arrivare alla decisione prima di settembre, momento in cui il TAR dovrà dare una risposta definitiva.
Noi diciamo no ad ogni tentativo di modifica che non sia migliorativo ma soprattutto diciamo no a modifiche di una legge ambientale “ad personam” e ricordiamo che questo emendamento non risolverà il problema del Payanini center perché questa realizzazione viola l’art 844 del Codice Civile, sulla base del quale simili impianti sono stati già sanzionati.
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Nove, 4 aprile 2020
Nella riunione annuale del 4 aprile  2020 tenutasi in videoconferenza, l’associazione Venetostellato, associazione APS, avente come scopo la lotta all’inquinamento luminoso in Veneto, ha decretato all’unanimità una donazione alla Protezione civile della Regione Veneto del 60% del proprio bilancio a favore delle iniziative  per l’emergenza COVID-19. Nel contempo ha inviato all’Osservatorio Regionale Permanente sull’inquinamento luminoso un invito a sollecitare i comuni verso azioni di risparmio energetico tramite la riduzione dei flussi luminosi degli impianti di illuminazione pubblica e lo spegnimento anticipato dell’illuminazione monumentale e degli impianti non utilizzati . Si tratterebbe di segno responsabile e sostenibile delle istituzioni pubbliche verso i cittadini colpiti dalla pandemia non solo personalmente per il disagio dell’isolamento sociale e la perdita dei propri cari, ma anche economicamente per molte categorie. Il risparmio economico derivante da questa iniziativa potrebbe essere destinato proprio al sostegno della popolazione più debole colpita dalla crisi che continuerà purtroppo anche dopo la fine della pandemia.

L’associazione ricorda che la riduzione dei flussi luminosi degli impianti di illuminazione pubblica, è già prevista dalla LR 17/09 non oltre le ore 24, a partire dall’orario di prima accensione. Si evidenzia come i volumi di traffico veicolare e ciclopedonale nel periodo di lockdown siano diminuiti drasticamente, pertanto la riduzione proposta, anticipata all’orario del crepuscolo, risulterebbe pienamente rispondente alle norme tecniche, e quindi sarebbe garantita appieno la sicurezza della circolazione stradale e la sicurezza personale.
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